ASSEGNO DIVORZILE – BOLOGNA /AVVOCATO SEPARAZIONI DIVORZIO

Assegno Divorzile: Cos’è, Quando Spetta e Come Ottenerlo
L’assegno divorzile è uno dei temi più delicati e discussi nel diritto di famiglia. Molti si chiedono: quando spetta l’assegno divorzile?, quanto deve essere l’importo?, può essere modificato o revocato?. In questo articolo, scritto per aiutarti a capire tutto quello che devi sapere, rispondiamo a queste e ad altre domande fondamentali.
Cos’è l’assegno divorzile?
L’assegno divorzile è un contributo economico che un coniuge può essere obbligato a versare all’altro a seguito della sentenza di divorzio. La sua funzione è duplice:
Assistenziale: garantire il sostentamento all’ex coniuge che non ha mezzi adeguati di sostentamento.
Compensativo: riconoscere il contributo dato durante il matrimonio (ad esempio alla cura della casa o dei figli), che può aver sacrificato opportunità lavorative o di carriera.
Questa distinzione è molto importante e deriva da una serie di sentenze della Corte di Cassazione, che negli anni ha meglio precisato quando e perché l’assegno può essere riconosciuto.
Quando spetta l’assegno divorzile?
L’assegno divorzile non spetta automaticamente a chiunque si separi o divorzi. Deve essere valutato caso per caso, in base a diversi elementi:
Durata del matrimonio
Contributo dato da ciascun coniuge alla vita familiare e alla formazione del patrimonio comune
Età e stato di salute dei coniugi
Capacità lavorativa e redditi attuali
Standard di vita goduto durante il matrimonio
In pratica, il giudice valuterà se il divorzio ha causato uno squilibrio economico e se questo squilibrio è meritevole di tutela.
Esempio pratico
Una donna che ha rinunciato a lavorare per crescere i figli e sostenere la carriera del marito potrebbe aver diritto a un assegno divorzile, se dopo il divorzio non riesce a mantenere un tenore di vita dignitoso.
Come si calcola l’importo dell’assegno divorzile?
Non esiste una formula fissa. Tuttavia, alcuni criteri principali sono:
Redditi e patrimoni di entrambi i coniugi
Differenza tra le condizioni economiche delle parti
Contributo dato alla famiglia
Durata del matrimonio
Il giudice può stabilire l’assegno in una somma fissa mensile, oppure in un’unica soluzione (cosiddetto assegno una tantum), specialmente se si vuole evitare ulteriori legami economici tra i coniugi.
Modifica e revoca dell’assegno divorzile
L’assegno divorzile non è immutabile. Può essere modificato o addirittura revocato, se cambiano le condizioni che avevano portato alla sua concessione. Alcuni esempi:
L’ex coniuge si risposa o convive stabilmente con un nuovo partner
Miglioramento delle condizioni economiche
Peggioramento delle condizioni di chi riceve l’assegno
È sempre possibile chiedere al Tribunale di rivedere l’assegno, presentando una domanda di modifica delle condizioni di divorzio.
L’importanza di un avvocato esperto in assegno divorzile
Le questioni legate all’assegno divorzile sono complesse e delicate. Un errore nella gestione della causa può costare caro, sia in termini economici che emotivi.
Un avvocato esperto ti aiuta a:
Valutare se hai diritto all’assegno (o se puoi evitarne il pagamento)
Raccogliere le prove necessarie (redditi, patrimoni, ecc.)
Difenderti in Tribunale con strategie mirate
Chiedere la modifica o la revoca dell’assegno se cambiano le condizioni
Se cerchi un aiuto concreto e immediato, chiama ora lo Studio Legale al numero 051 6447838.
Conclusioni
L’assegno divorzile è uno strumento di tutela e giustizia, ma va affrontato con attenzione. Non sempre spetta e non sempre deve essere pagato a vita. Serve una valutazione attenta della situazione personale ed economica, e un’assistenza legale competente.
Per un parere immediato e personalizzato, contatta ora l’Avvocato esperto al 051 6447838. Non lasciare che un errore comprometta il tuo futuro.
Assegno Divorzile: Cos’è, Quando Spetta e Come Ottenerlo
L’assegno divorzile è uno dei temi più delicati e discussi nel diritto di famiglia. Molti si chiedono: quando spetta l’assegno divorzile?, quanto deve essere l’importo?, può essere modificato o revocato?. In questo articolo, scritto per aiutarti a capire tutto quello che devi sapere, rispondiamo a queste e ad altre domande fondamentali.
Cos’è l’assegno divorzile?
L’assegno divorzile è un contributo economico che un coniuge può essere obbligato a versare all’altro a seguito della sentenza di divorzio. La sua funzione è duplice:
-
Assistenziale: garantire il sostentamento all’ex coniuge che non ha mezzi adeguati di sostentamento.
-
Compensativo: riconoscere il contributo dato durante il matrimonio (ad esempio alla cura della casa o dei figli), che può aver sacrificato opportunità lavorative o di carriera.
Questa distinzione è molto importante e deriva da una serie di sentenze della Corte di Cassazione, che negli anni ha meglio precisato quando e perché l’assegno può essere riconosciuto.
Quando spetta l’assegno divorzile?
L’assegno divorzile non spetta automaticamente a chiunque si separi o divorzi. Deve essere valutato caso per caso, in base a diversi elementi:
-
Durata del matrimonio
-
Contributo dato da ciascun coniuge alla vita familiare e alla formazione del patrimonio comune
-
Età e stato di salute dei coniugi
-
Capacità lavorativa e redditi attuali
-
Standard di vita goduto durante il matrimonio
In pratica, il giudice valuterà se il divorzio ha causato uno squilibrio economico e se questo squilibrio è meritevole di tutela.
Esempio pratico
Una donna che ha rinunciato a lavorare per crescere i figli e sostenere la carriera del marito potrebbe aver diritto a un assegno divorzile, se dopo il divorzio non riesce a mantenere un tenore di vita dignitoso.
Come si calcola l’importo dell’assegno divorzile?
Non esiste una formula fissa. Tuttavia, alcuni criteri principali sono:
-
Redditi e patrimoni di entrambi i coniugi
-
Differenza tra le condizioni economiche delle parti
-
Contributo dato alla famiglia
-
Durata del matrimonio
Il giudice può stabilire l’assegno in una somma fissa mensile, oppure in un’unica soluzione (cosiddetto assegno una tantum), specialmente se si vuole evitare ulteriori legami economici tra i coniugi.
Modifica e revoca dell’assegno divorzile
L’assegno divorzile non è immutabile. Può essere modificato o addirittura revocato, se cambiano le condizioni che avevano portato alla sua concessione. Alcuni esempi:
-
L’ex coniuge si risposa o convive stabilmente con un nuovo partner
-
Miglioramento delle condizioni economiche
-
Peggioramento delle condizioni di chi riceve l’assegno
È sempre possibile chiedere al Tribunale di rivedere l’assegno, presentando una domanda di modifica delle condizioni di divorzio.
L’importanza di un avvocato esperto in assegno divorzile
Le questioni legate all’assegno divorzile sono complesse e delicate. Un errore nella gestione della causa può costare caro, sia in termini economici che emotivi.
Un avvocato esperto ti aiuta a:
-
Valutare se hai diritto all’assegno (o se puoi evitarne il pagamento)
-
Raccogliere le prove necessarie (redditi, patrimoni, ecc.)
-
Difenderti in Tribunale con strategie mirate
-
Chiedere la modifica o la revoca dell’assegno se cambiano le condizioni
Se cerchi un aiuto concreto e immediato, chiama ora lo Studio Legale al numero 051 6447838.
Conclusioni
L’assegno divorzile è uno strumento di tutela e giustizia, ma va affrontato con attenzione. Non sempre spetta e non sempre deve essere pagato a vita. Serve una valutazione attenta della situazione personale ed economica, e un’assistenza legale competente.
Per un parere immediato e personalizzato, contatta ora l’Avvocato esperto al 051 6447838. Non lasciare che un errore comprometta il tuo futuro.

assegno divorzio
Come affermato in sede di esame del primo ed unico motivo del ricorso principale, la Corte di Appello ha rideterminato l’assegno divorzile nella misura di 400,00 Euro tenendo conto di tutti i criteri di cui alla L. n. 898 del 1970, art. 5 e valorizzando la funzione perequativo-compensativa del suddetto assegno in piena conformità ai principi affermati dalla giurisprudenza consolidata di questa Corte (Cass., S.U. n. 18287/2018). 10.2. Per contro, il controricorrente, con le presenti censure, si limita a chiedere un riesame nel merito delle conclusioni del giudice di appello, in forza della prospettata autosufficienza economica della S. e della criticità della propria situazione economica.

SEPARAZIONE CONIUGI BOLOGNA
Cassazione civile
sez. VI – 1, ord., 1° ottobre 2021, n. 26682
Presidente Bisogni – Relatore Acierno
Rilevato che:
1. 11 Tribunale di Reggio Emilia, con sentenza n. 113/2017, pronunciandosi sulla domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio proposta da S.G. contro P.F. , ha posto a carico di quest’ultimo l’obbligo di corrispondere all’ex coniuge l’assegno divorzile nella misura di 900,00 Euro mensili, escludendo che la convivenza, più o meno stabile, della Salvarani con un altro uomo, abbia il progetto di vita comune capace di renderla una vera famiglia di fatto. 2. Avverso la presente pronuncia ha proposto appello P.F. , con il quale ha chiesto la revoca dell’assegno divorzile alla luce dell’asserita autosufficienza economica della S. e della comprovata convivenza stabile con un altro uomo, tenuto conto anche che la presunzione degli elevati redditi dello stesso P. è priva di riscontri e contraddetta dalle dichiarazioni fiscali prodotte in giudizio. 3. La Corte di Appello di Bologna, con sentenza n. 2127/2018, ha parzialmente accolto l’appello del P. , rideterminando l’assegno divorzile nella misura inferiore di 400,00 euro. 3.1. Con riferimento alla convivenza della S. con il Sig. M.G. , la Corte ha confermato l’accertamento svolto dal Tribunale, dal momento) che la coppia ha una limitata condivisione del budget e della vita. Di fatti, il M. , se da una parte si ferma in modo frequente anche la notte dalla S. , dall’altra, trascorre la sua vita altrove, nella propria casa, da solo o con il figlio. 3.2. In merito) all’assegno divorzile, è stato riconosciuto il diritto della S. a percepirlo, considerata la sua incolpevole incapacità lavorativa che, data l’età e l’annosa inesperienza frutto presuntivo di una scelta coniugale condivisa, le rende oggettivamente assai difficile se non impossibile il rientro sul mercato del lavoro. Tuttavia, l’importo è stato diminuito posto che non sono state condivise le conclusioni del Tribunale in relazione all’elevato tenore di vita matrimoniale ed all’elevato reddito dell’ex marito, attesa la modestia delle denunce fiscali versate in atti. 3.3. Alla luce di tali elementi è stato affermato che un assegno divorzile nella misura di 400,00 Euro risulta sostenibile per il P. e consente alla S. di integrare i risparmi derivanti dalla vendita di un immobile, così da non costringerla a vivere senza una minima sicurezza per il futuro dato che per sua scelta matrimoniale oggi non ha lavoro e non si sa che pensione possa mai avere. 4. Avverso la sentenza di appello ha proposto ricorso per cassazione S.G. . P.F. ha depositato ricorso incidentale affidato a tre motivi.

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