STUDIO LEGALE BOLOGNA DELL’ AVVOCATO SERGIO ARMAROLI 

 

IMPEGNO NEL DIRITTO CIVILE E CAUSE CIVILI 

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​​Studio Legale Bologna 

AVVOCATO CIVILISTA BOLOGNA

come risolvere separazione che sembra impossibile litigiosa

 

Quando una separazione sembra impossibile da gestire a causa di conflitti intensi e litigi continui, la situazione può diventare molto stressante per entrambi i coniugi. Tuttavia, esistono soluzioni per affrontare una separazione litigiosa e cercare di ridurre le tensioni. Ecco alcuni suggerimenti per risolvere una separazione particolarmente conflittuale:

  1. Separazione giudiziale

Quando i coniugi non riescono a raggiungere un accordo, si può procedere con una separazione giudiziale. In questo caso, è il tribunale a decidere sui principali aspetti della separazione, come l’affidamento dei figli, il mantenimento e la divisione dei beni. Questo tipo di separazione richiede:

  • Presentazione di un ricorso da parte di uno dei coniugi, specificando i motivi della separazione e le richieste su questioni come i beni e i figli.
  • Intervento del giudice, che stabilirà le condizioni della separazione basandosi sulle prove e sulle dichiarazioni delle parti.

Tuttavia, la separazione giudiziale è lunga, costosa e stressante. Per questo, se possibile, è meglio cercare una mediazione o negoziazione, anche in situazioni conflittuali.

  1. Mediatore familiare

Quando la comunicazione tra i coniugi è difficile o conflittuale, può essere utile ricorrere a un mediatore familiare. Il mediatore è una figura professionale neutrale che aiuta i coniugi a trovare un terreno comune e a negoziare in modo costruttivo:

  • Aiuta a migliorare la comunicazione e a ridurre le tensioni.
  • Facilita la comprensione delle esigenze di entrambe le parti.
  • Promuove soluzioni equilibrate per entrambi i coniugi.

Anche in situazioni di grande conflitto, la mediazione può essere un modo efficace per evitare la separazione giudiziale e arrivare a un accordo più rapido e meno doloroso.

  1. Negoziazione assistita da avvocati

Un’alternativa alla mediazione è la negoziazione assistita da avvocati. Si tratta di una procedura in cui i coniugi cercano di trovare un accordo, ciascuno con il supporto del proprio avvocato, evitando di portare il caso in tribunale:

  • Gli avvocati rappresentano gli interessi dei rispettivi clienti e negoziano tra loro per cercare di raggiungere un accordo su tutti i punti principali.
  • Questa procedura permette di gestire la separazione in modo più rapido e meno costoso rispetto a una separazione giudiziale completa.
  1. Coinvolgimento del giudice tutelare per i figli

Se la separazione è particolarmente litigiosa a causa di disaccordi sull’affidamento dei figli, potrebbe essere necessario il coinvolgimento del giudice tutelare. Il giudice tutelare:

  • Prende decisioni sull’affidamento dei figli, stabilendo l’affidamento congiunto o esclusivo a seconda delle circostanze.
  • Definisce i diritti di visita e le modalità di mantenimento, cercando di garantire il benessere dei figli.
  • In alcuni casi, il giudice può disporre una valutazione psicologica dei genitori o un supporto psicologico per aiutare i figli a gestire la separazione.
  1. Supporto psicologico o terapia di coppia

Anche se la separazione è inevitabile, a volte può essere utile ricorrere a un terapeuta o a un consulente psicologico per aiutare i coniugi a gestire le emozioni legate al conflitto. Questo tipo di supporto può:

  • Ridurre le tensioni emotive e aiutare i coniugi a comunicare in modo più pacifico.
  • Offrire strategie per affrontare la rabbia e il risentimento.
  • Aiutare a creare un ambiente più sicuro per discutere delle questioni più delicate, come l’affidamento dei figli.
  1. Strategie legali per la protezione del coniuge più vulnerabile

In situazioni di conflitto molto acceso, specialmente se c’è il rischio di abusi o di manipolazione finanziaria, è essenziale adottare delle misure di protezione legale. Queste possono includere:

  • Ordini restrittivi se ci sono situazioni di violenza domestica o minacce.
  • Richieste di mantenimento provvisorio durante la separazione, per tutelare il coniuge economicamente più debole.
  • Tutela dei diritti sui beni e sui conti comuni, per evitare che uno dei coniugi sottragga beni o denaro durante la separazione.
  1. Pazienza e resilienza

Una separazione litigiosa può essere un processo lungo e logorante, ma è importante mantenere la calma e agire in modo razionale. Alcuni consigli per affrontare una separazione conflittuale includono:

  • Evitare di alimentare ulteriori conflitti, anche quando la situazione diventa stressante.
  • Non farsi coinvolgere in discussioni dannose, soprattutto davanti ai figli.
  • Prendere decisioni con il supporto di legali o consulenti esperti, per evitare scelte impulsive che possano complicare ulteriormente la separazione.
  1. Accordi temporanei

In alcuni casi, quando i coniugi non riescono a trovare un accordo definitivo, si può considerare la possibilità di stabilire accordi temporanei. Questi possono includere:

  • Soluzioni temporanee per l’affidamento dei figli (in attesa di una decisione definitiva del tribunale).
  • Assegnazioni temporanee della casa o di altri beni.
  • Accordi provvisori sul mantenimento, per evitare problemi finanziari durante la fase di separazione.

 

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La separazione tra coniugi che condividono una casa in comune può essere complessa, soprattutto quando si tratta della proprietà o dell’uso dell’abitazione. Ecco alcuni passaggi per affrontare la situazione:

  1. Accordo tra le parti

La soluzione ideale sarebbe raggiungere un accordo amichevole, preferibilmente con il supporto di avvocati, per definire come gestire la casa. Alcune opzioni includono:

  1. Vendita della casa e divisione del ricavato tra i coniugi.
  2. Riscatto della quota dell’altro coniuge da parte di uno dei due.
  3. Assegnazione dell’abitazione a uno dei coniugi (con eventuale compensazione economica per l’altro).
  4. Separazione consensuale

Se i coniugi riescono a trovare un accordo (sulla casa e sugli altri aspetti della separazione), possono optare per la separazione consensuale, che è meno costosa e più rapida rispetto a quella giudiziale. In questo caso, le condizioni relative alla casa possono essere incluse nell’accordo presentato in tribunale.

  1. Separazione giudiziale

Se non è possibile trovare un accordo, si procede con una separazione giudiziale. In questo caso, sarà il giudice a decidere chi potrà restare nell’abitazione, tenendo in considerazione diversi fattori:

  • Interessi dei figli: di solito la casa viene assegnata al coniuge a cui è affidata la custodia dei figli, al fine di garantire la stabilità del loro ambiente familiare.
  • Situazione economica: il giudice può anche considerare la situazione finanziaria di ciascun coniuge.
  1. Possibili scenari sulla casa comune
  • Diritto di abitazione temporaneo: il giudice può assegnare la casa a uno dei coniugi per un periodo di tempo, soprattutto se ci sono figli minorenni coinvolti.
  • Divisione della proprietà: se nessuno dei coniugi ha interesse a mantenere la casa, potrebbe essere messa in vendita e il ricavato diviso.
  • Uso esclusivo: può essere assegnato temporaneamente a uno dei due coniugi, in base a necessità particolari.
  1. Mutuo cointestato

Se la casa è gravata da un mutuo, è necessario considerare anche come gestire il pagamento delle rate. Alcune opzioni includono:

  • Continuare a pagare insieme fino alla vendita della casa.
  • Uno dei coniugi si assume il mutuo (di solito quello a cui viene assegnata la casa), con l’accordo di liberare l’altro coniuge dal contratto.
  1. Assistenza legale

È consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto di famiglia per tutelare i propri interessi e ricevere consigli personalizzati. Un avvocato può aiutare a negoziare un accordo o rappresentare la parte in caso di separazione giudiziale.

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come nella separazione per i mobil  comprati insieme

 

 

La divisione dei beni mobili (come mobili, elettrodomestici, e altri oggetti di arredamento) acquistati insieme durante il matrimonio può essere un punto delicato in una separazione. La gestione dipende dal regime patrimoniale adottato dai coniugi (comunione dei beni o separazione dei beni) e dalla possibilità di raggiungere un accordo tra le parti.

  1. Regime patrimoniale: Comunione o Separazione dei beni
  • Comunione dei beni: Se i coniugi erano in regime di comunione legale dei beni, i mobili acquistati durante il matrimonio sono di proprietà comune, indipendentemente da chi li ha pagati. In caso di separazione, i beni devono essere divisi equamente tra i due coniugi, a meno che non venga stabilito un diverso accordo.
  • Separazione dei beni: Se i coniugi erano in regime di separazione dei beni, ciascuno rimane proprietario dei beni acquistati con il proprio denaro. Tuttavia, se i beni sono stati acquistati insieme, si dovrà trovare un accordo su come suddividerli o compensare l’altro coniuge.
  1. Accordo tra le parti

La via migliore per risolvere la questione è quella di cercare un accordo consensuale. In caso di separazione consensuale, i coniugi possono decidere insieme come dividere i beni mobili. Alcune opzioni includono:

  • Divisione fisica dei beni: I coniugi si accordano su chi mantiene cosa, cercando di fare una divisione equilibrata o basata sulle esigenze individuali.
  • Compensazione economica: Se un coniuge tiene più beni rispetto all’altro, può compensarlo economicamente.
  • Vendita e divisione del ricavato: I beni mobili di valore possono essere venduti e il ricavato diviso.
  1. Separazione giudiziale

Se non si riesce a trovare un accordo amichevole, in caso di separazione giudiziale, sarà il giudice a stabilire come dividere i beni mobili. Il giudice valuterà:

  • Il valore dei beni mobili.
  • L’eventuale utilizzo prevalente di tali beni da parte di uno dei coniugi.
  • Le necessità di ciascun coniuge (per esempio, se uno ha maggiore bisogno dei beni mobili per la gestione della nuova abitazione o per i figli).
  1. Beni di uso comune o personale

Alcuni beni possono essere considerati di uso personale o destinati a una specifica persona (per esempio, oggetti legati all’attività professionale di uno dei coniugi o beni di interesse sentimentale). In questi casi, si tende a lasciare tali beni al coniuge che li ha utilizzati o che li ha acquistati.

  1. Proprietà indivisa e oggetti condivisi

Se un mobile è stato acquistato da entrambi i coniugi e non è possibile stabilire chi debba tenerlo o come dividerlo, si può:

  • Optare per la divisione o la vendita.
  • Proporre una valutazione economica e, eventualmente, uno dei coniugi può “acquistare” la parte dell’altro, pagando la metà del valore dell’oggetto.
  1. Mediatore familiare

Se la negoziazione diretta tra i coniugi è difficile, un mediatore familiare può essere coinvolto per facilitare un accordo su come gestire i beni mobili, soprattutto se ci sono tensioni o difficoltà a raggiungere una soluzione pacifica.

In sintesi, la divisione dei mobili dipende dalla capacità di raggiungere un accordo, ma in assenza di questo, la legge prevede una divisione equa o una compensazione economica. È sempre consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato per avere supporto nella gestione della separazione.

 

come arrivare a una separazione consensuale

 

 

 

La separazione consensuale è il metodo più rapido e meno conflittuale per porre fine a un matrimonio, poiché si basa sull’accordo tra i coniugi su tutti gli aspetti della separazione (come la divisione dei beni, l’affidamento dei figli, e l’eventuale mantenimento). Ecco i principali passaggi per arrivare a una separazione consensuale:

  1. Comunicazione e dialogo

Il primo passo fondamentale per una separazione consensuale è che i coniugi siano disposti a discutere apertamente e a trovare un compromesso su tutti i punti cruciali della separazione. È importante:

  • Parlare in modo calmo e rispettoso dei termini della separazione.
  • Tenere in considerazione le esigenze di entrambi e, se ci sono figli, dare priorità al loro benessere.
  • Evitare conflitti e mantenere una comunicazione aperta.
  1. Punti da concordare

I coniugi devono trovare un accordo sui seguenti aspetti:

  • Affidamento dei figli: Decidere chi avrà la custodia dei figli (affidamento congiunto o esclusivo), come saranno gestiti i tempi di visita e la responsabilità genitoriale.
  • Mantenimento: Stabilire l’ammontare dell’eventuale assegno di mantenimento per il coniuge e/o per i figli, tenendo conto della capacità economica di ciascuno e delle necessità della famiglia.
  • Casa coniugale: Decidere chi continuerà a vivere nella casa di famiglia o se la casa verrà venduta o assegnata a uno dei due.
  • Divisione dei beni: Concordare come dividere i beni mobili (mobili, auto, elettrodomestici, etc.) e immobili (come case o terreni) e il denaro in comune.
  • Debiti e mutui: Se ci sono mutui o debiti, è importante discutere come verranno gestiti.
  1. Supporto legale

Anche se si tratta di una separazione consensuale, è importante che entrambe le parti abbiano un avvocato di fiducia per garantire che l’accordo sia equo e legale. Gli avvocati possono aiutare a negoziare i termini e a redigere l’accordo di separazione in modo che rispetti i requisiti di legge.

  • È possibile che entrambi i coniugi si rivolgano a un solo avvocato se c’è piena concordia sui termini, ma è comunque consigliato che ciascuno abbia la propria rappresentanza per evitare conflitti di interesse.
  1. Presentazione del ricorso al tribunale

Una volta che i coniugi hanno raggiunto un accordo su tutti i punti, si procede alla presentazione del ricorso di separazione consensuale presso il tribunale competente. Questo passaggio implica:

  • La redazione e sottoscrizione di un atto di separazione consensuale che descrive i termini concordati.
  • La presentazione dell’atto tramite l’avvocato (o gli avvocati) in tribunale.
  • La fissazione di una prima udienza di fronte al giudice.
  1. Udienza di fronte al giudice

Durante l’udienza, il giudice verificherà che i coniugi abbiano raggiunto un accordo volontario e consapevole e controllerà che l’accordo non sia lesivo per i figli o uno dei due coniugi. Il giudice potrebbe chiedere qualche chiarimento o piccole modifiche, ma se tutto è in regola:

  • Il giudice omologa l’accordo.
  • La separazione consensuale diventa effettiva.
  1. Tempi e costi

La separazione consensuale è generalmente più rapida rispetto a quella giudiziale, con tempi che variano da pochi mesi a un anno, a seconda del carico di lavoro del tribunale e della complessità del caso.

  • I costi sono più contenuti rispetto alla separazione giudiziale, poiché richiede meno udienze e meno interventi legali.
  1. Altre modalità alternative

Se i coniugi riescono a raggiungere un accordo completo, è anche possibile:

  • Separarsi davanti all’ufficiale di stato civile (presso il Comune), ma solo in assenza di figli minori o non autosufficienti e senza trasferimenti patrimoniali significativi.
  • Separarsi con negoziazione assistita da avvocati, una procedura che consente di evitare il tribunale e risolvere la separazione con un semplice accordo firmato dagli avvocati di entrambe le parti.
  1. Possibilità di riconciliazione

I coniugi che si separano consensualmente hanno la possibilità di riconciliarsi in qualsiasi momento durante la separazione. In tal caso, basterà comunicare la riconciliazione al giudice, che annullerà l’effetto della separazione.

Conclusione

La separazione consensuale è il modo migliore per affrontare la fine di un matrimonio senza conflitti e senza lunghi e costosi processi giudiziali. La chiave è la cooperazione tra i coniugi, l’aiuto di professionisti esperti e la volontà di arrivare a una soluzione equa per entrambe le parti.

 

 

 

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L’avvocato civilista è un professionista che si occupa di questioni e controversie che riguardano il diritto civile e patrimoniale. Il diritto civile è una branca del diritto che regola i rapporti tra privati, tra privati e la pubblica amministrazione, e tra privati e associazioni.

 

Le competenze di un avvocato civilista spaziano quindi in un’ampia gamma di argomenti, tra cui:

  • Diritto di famiglia: matrimoni, divorzi, separazioni, affidamento dei figli, adozioni, successioni.
  • Un avvocato di diritto di famiglia è un professionista che offre consulenza e rappresentanza legale in materia di diritto di famiglia. Il diritto di famiglia è un ramo del diritto che si occupa delle relazioni familiari, tra cui matrimoni, divorzi, affidamento dei figli, diritti dei genitori e successioni.

     

    Gli avvocati di diritto di famiglia possono aiutare i clienti con una varietà di questioni, tra cui:

    • Consulenza legale sulle questioni familiari
    • Preparazione di documenti legali, come contratti di matrimonio, accordi di separazione e accordi di affidamento dei figli
    • Rappresentanza in tribunale in procedimenti di divorzio, affidamento dei figli e altri procedimenti familiari

    Gli avvocati di diritto di famiglia devono essere in grado di comprendere le complesse leggi e regolamenti che governano le relazioni familiari. Devono anche essere in grado di comunicare efficacemente con i clienti e di negoziare accordi che soddisfino gli interessi di tutti i soggetti coinvolti.

    Il diritto di famiglia può essere un campo impegnativo e gratificante. Gli avvocati di diritto di famiglia hanno l’opportunità di aiutare le persone a risolvere le questioni più importanti della loro vita.

  • Diritto contrattuale: redazione e interpretazione di contratti, risoluzione di controversie contrattuali.
  • Diritto commerciale: società, fallimenti, contenzioso commerciale.
  • Diritto immobiliare: compravendita di immobili, locazioni, servitù, usucapione.
  • Diritto della responsabilità civile: risarcimento danni da sinistri stradali, da lavoro, da malasanità.
  • La responsabilità civile è un’obbligazione di risarcire il danno causato a un’altra persona a causa di un comportamento illecito. L’illecito civile può essere di due tipi:

    • Extracontrattuale: si verifica quando una persona viola una norma del diritto civile, anche senza aver contratto un obbligo con l’altra persona danneggiata.
    • Contrattuale: si verifica quando una persona non rispetta un’obbligazione contrattuale assunta con un’altra persona.

    Le cause di responsabilità civile possono essere molto diverse, ma alcune delle più comuni sono:

    • Danni causati da incidenti stradali: gli incidenti stradali sono una delle principali cause di responsabilità civile in Italia. I danni causati da un incidente stradale possono essere sia materiali che immateriali, come lesioni personali, morte e danni alla proprietà.
    • Danni causati da prodotti difettosi: i prodotti difettosi possono causare lesioni personali o danni alla proprietà. Il produttore o il venditore del prodotto difettoso può essere responsabile del danno causato.
    • Danni causati da negligenza professionale: i professionisti, come medici, avvocati e ingegneri, hanno un’obbligazione di prestare la propria opera con diligenza. Se un professionista causa un danno a causa della propria negligenza, può essere responsabile del danno causato.
    • Danni causati da atti illeciti: gli atti illeciti sono comportamenti che violano un diritto o un interesse altrui. Gli atti illeciti possono causare lesioni personali, danni alla proprietà o danni morali.

    Perché sussista la responsabilità civile è necessario che siano presenti tutti gli elementi costitutivi dell’illecito civile:

    • Fatto illecito: il fatto illecito può essere un’azione o un’omissione.
    • Colpa: la colpa può essere dolo o colpa. Il dolo è l’intenzione di causare un danno, mentre la colpa è la violazione di un dovere di diligenza.
    • Danno: il danno è la lesione di un diritto o di un interesse altrui.
    • Nesso di causalità: il danno deve essere causato dal fatto illecito.

    Se sono presenti tutti gli elementi costitutivi dell’illecito civile, la persona responsabile del danno è obbligata a risarcire il danno al danneggiato. Il risarcimento del danno può includere sia i danni materiali che i danni immateriali. I danni materiali sono le perdite economiche subite dal danneggiato, come le spese mediche, le spese di riparazione della proprietà danneggiata o le perdite di reddito. I danni immateriali sono i danni non economici subiti dal danneggiato, come il dolore e la sofferenza, il danno alla reputazione o la perdita di una chance.

    La responsabilità civile è un istituto complesso che può comportare conseguenze importanti per le persone coinvolte. Se si ritiene di essere stati danneggiati da un comportamento illecito, è importante rivolgersi a un avvocato per valutare la propria situazione e valutare se sussistano i presupposti per un’azione di risarcimento danni.

L’avvocato civilista può svolgere la propria attività sia in ambito giudiziale, assistendo i clienti in cause civili, sia in ambito stragiudiziale, fornendo consulenza e assistenza legale.

L’avvocato Sergio Armaroli di Bologna garantisce da diversi anni consulenza ed assistenza sia stragiudiziale che giudiziale di alto profilo in Bologna tutto il territorio nazionale.

Anni ben 25 di impegnata attività professionale permette di  offre ai propri clienti il supporto necessario ed i chiarimenti riguardanti i diversi ambiti della Legge, in particolare nelle aree del  diritto civile, diritto penale , responsabilità medico sanitaria.

 lo studio legale Bologna dell’avvocato Sergio Armaroli ha sviluppato notevole esperienza  in vari campi e branche del diritto  dalla separazione e divorzio , dalla responsabilità civile alle successioni, dando prova di saper spaziare nei diversi ambiti del diritto con dedizione e capacità. 

 

DIVORZIO URGENTE ADESSO ASSEGNO BOLOGNA CONVIVENZA NON ESIGE COABITAZIONE

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Offrendo assistenza  in materia penale lo studio legale Bologna avv Armaroli Sergio ha maturato specifiche competenze è quello dei reati fallimentari, mediante la partecipazione a processi penali che vedono abitualmente coinvolti amministratori e sindaci per i diversi reati di bancarotta (proprie e impropria, semplice, fraudolenta eccetera).

 

 

Lo studio legale Bologna dell’avvocato Sergio Armaroli ha maturato approfondita esperienza anche nelle materie di :

Diritto di agenzia

Diritto commerciale

Diritto fallimentare

Diritto immobiliare

Compravendita di immobili e compendi immobiliari